Fit Cisl su crollo viadotto Scorciavacche clima di caccia alle streghe

“Sul crollo della spalla del viadotto Scorciavacche sulla strada statale 121 Palermo-Agrigento, si è scatenato un clima di caccia alle streghe che fanno urlare allo scandalo con una aspra polemica contro tutti, mentre in realtà dovrebbe apparire chiaro che siamo in presenza di una norma anomala (legge obiettivo 443/2001) che in realtà passa tutte le responsabilità all’impresa che nomina il proprio direttore dei lavori e dunque il suo stesso controllore e che non si tratta del crollo di un ponte ma del cedimento del corpo stradale alla spalla del viadotto in un tratto di strada già chiusa al traffico,  per disposizione dei funzionari siciliani di Anas, addetti all'alta sorveglianza che avevano già ordinato il suo ripristino all’impresa ”.
Ad affermarlo intervenendo sul caso del crollo dei giorni scorsi sulla Palermo-Agrigento è Antonio Dei Bardi segretario regionale Fit Cisl Anas che denuncia inoltre, “la carenza di risorse umane nella sede locale di Anas per le attività di controllo che porta, dato i limiti normativi relativi al blocco delle assunzioni, al ricorso sistematico dell’utilizzo di collaboratori esterni con contratti di collaborazione fittizi e precari, senza i quali l’Azienda non sarebbe in grado di sorvegliare alcunché. Si intervenga su questo”.
“Per il resto - conclude Amedeo Benigno segretario generale Fit Cisl Sicilia -  siamo convinti che fra le possibile cause del cedimento strutturale del corpo stradale,  possa essere elencata la ‘pressione’ per l'apertura anticipata del tratto stradale esercitata dal vertice aziendale romano dell’Anas sull’impresa e sui funzionari siciliani dell’ufficio di alta sorveglianza, come purtroppo accaduto tante volte negli ultimi anni, allo scopo di far testimoniare ai media, più che efficienza, il presenzialismo dello stesso management”.