Il Liceo Mandralisca di Cefalù a spasso tra gli scogli - Cronaca di una lezione all’aperto

Alla Scuola spetta il delicato e necessario compito di onorare e trasmettere l'eredità del passato alle nuove generazioni: delicato perché rivolto ai ragazzi la cui formazione culturale e “personale” è ancora in fieri; necessario perché la Storia possa continuare «la sua guerra illustre contro il Tempo, che seppellisce nell'oblio ciò che è trascorso» (A. Manzoni).
È in quest'ottica che è stata pensata e curata dalla prof.ssa Anna D'Arrigo, docente di Latino, Greco e Italiano presso il Liceo “Mandralisca”, una lezione all'aperto rivolta agli alunni delle classi IA e IC, una ”passeggiata didattica” tra le emergenze archeologiche della scogliera che si distende tra la vecchia marina e il belvedere di Sant'Antonio.
Guida d'eccezione, nel giorno di Santa Lucia, un “giovane esploratore” di 87 anni, il dott. Rosario Ilardo, ancora vibrante di passione per la sua Città, di cui conosce bene storie antiche e recenti, autore, fra l'altro, de "L’eccelsa Rupe", uno studio organico, approfondito e, per molti aspetti, inedito, sulla Rocca di Cefalù, che è, al contempo, storia della Città, della Sicilia, del Mediterraneo.
Il percorso lungo la scogliera, che abbraccia un arco storico di oltre 2500 anni, è stato suddiviso in sette punti di osservazione. Una storia lunga alla quale ha contribuito, in modo non indifferente, la particolare morfologia di Cefalù: la sua ansa volta a Ponente, illuminata al tramonto dal caleidoscopio del caldo sole di Sicilia.
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Gli alunni della IA e della IC