Aulicino: Contraddizioni e limiti del Partito Democratico
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É trascorso ormai un anno dalla scelta del PD, che il nostro "Laboratorio Politica Insieme" ha fatto a conclusione di mesi di non poco travaglio e di una transizione , per la verità tuttora in corso. Osserva Armando Aulicino
Non pochi aspetti della linea politica del PD sono tuttavia ancora da definire, ma non si può negare che, nonostante le contraddizioni ed i limiti dei processi complessi, all'interno del PD é in corso un tentativo per determinare con metodo democratico a tutti i livelli la classe dirigente , e dobbiamo augurarci che anche il profilo progettuale del PD possa essere determinato con il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini.
In quest'anno nel PD e nel Paese - dice Aulicino - si sono determinati numerosi fatti che ci hanno fatto non poco riflettere sulla natura della crisi che sta vivendo il Paese e sulla fase di ristrutturazione del sistema dei partiti politici e dei contenitori politici in generale.
Renzi é stato eletto segretario del PD, é stato "archiviato" il Governo Letta, Renzi é diventato Capo del Governo, il Berlusconismo sembra destinato ad un irreversibile ridimensionamento in termini di consensi, anche il Grillismo sembra destinato ad una inarrestabile perdita di consensi,
Renzi - nota Aulicino - ha continuato a governare nei fatti con le "Larghe Intese ", ed il PD ha raggiunto alle Europee un consenso enorme. All'interno del PD, si é determinata un'articolazione , caratterizzata da sintesi problematiche e non facili, e da una organizzazione interna che nei fatti ha visto -la cosiddetta area cuperliana impegnata a caratterizzare il PD come un partito di sinistra, non tenendo conto che dentro il PD esiste un 'area abbastanza consistente che proviene dal riformismo cattolico e che non puó essere assimilata in un "partito di Sinistra";
-Civati impegnato nella costruzione di un cartello delle sinistre che é problematico consolidare, perché il PD non nasce come partito di sinistra, ma come un laboratorio politico che avrebbe dovuto creare le condizioni per una integrazione crescente tra riformismo cattolico e riformismo socialdemocratico;
-Renzi impegnato ad accreditare il PD come un laboratorio politico che non puó limitarsi a favorire la integrazione tra riformismo cattolico e riformismo socialdemocratico, ma deve andare oltre creando le condizioni per la ricerca del consenso anche nell'area liberaldemocratica : grande attenzione quindi ai problemi e al ruolo delle Imprese.
Questo - dice Aulicino - a mio avviso,il quadro di riferimento.
In questo contesto la vicenda siciliana ha avuto una evoluzione che ha determinato proprio in questi giorni il Crocetta Ter, governo che nasce in una condizione di gravissima crisi finanziaria della Regione, che si accompagna ad una crisi economica preoccupante con livelli altissimi di disoccupazione , e gravissimi disagi nella popolazione siciliana.
A conclusione di questa riflessione - dice Armando Aulicino - a un anno dalla nostra scelta di adesione al PD, continuo a ritenere valida la scelta fatta un anno fa, e, nonostante la precarietà dei contesti e la precarietà in determinati momenti delle stesse relazioni politiche all'interno del PD, continuo a illudermi che il PD sarà sempre più un partito democratico fondato sulla reale partecipazione degli iscritti alla formazione democratica delle decisioni e delle scelte. Resto infatti convinto che per uscire dalla crisi il Paese abbia bisogno di una reale partecipazione dei cittadini alla costruzione di una Democrazia, che non potrà prescindere dal consenso e dalla partecipazione. La politica senza consenso e senza partiti democratici non potrà mai essere strumento di trasformazione e di reale rinnovamento della società.