INCONTRO CON UGO FOA' E GIORGIO AJO', TESTIMONI DELLE LEGGI RAZZIALI DEL 1938
- Madonie, Montemaggiore Belsito,
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Il 13 Novembre, al Centro polifunzionale Giovanni Paolo II di Montemaggiore Belsito, si è svolta la manifestazione organizzata dall'Associazione Giovanart di Cerda, l'Amministrazione comunale e l'Istituto comprensivo di Montemaggiore Belsito per ricordare l'emanazione e le tragiche conseguenze in Italia delle leggi razziali del 1938.
La manifestazione, data l'importanza dell'argomento trattato e della presenza di ospiti di tutto riguardo, è stata rivolta sia agli alunni delle scuole medie di Montemaggiore che a quelli di Aliminusa e Sciara, ed ha visto come protagonisti due testimoni diretti dell'emanazione di tali leggi: Ugo Foà, già presente il 27 gennaio di tre anni fa per la "Giornata della Memoria", e Giorgio Ajò, entrambi residenti a Roma durante il periodo storico ricordato e venuti proprio da Roma per rievocare i tragici e umilianti momenti vissuti in prima persona e raccontarli ai ragazzi presenti all'auditorium.
All'evento sono intervenuti il Dirigente Scolastico Anna Geraci, il Presidente dell'Associazione Giovanart Gioacchino Di Blasi e la vicesindaco Mariangela Traina, i quali hanno voluto evidenziare, oltre al particolare e profondo significato che il ricordo della Shoah rappresenta per tutte le generazioni, l'importanza della piena conoscenza della nostra storia e il valore della memoria, affinchè non si ripetano gli errori del passato ma si venga aiutati e orientati nella direzione della giustizia e del bene verso il prossimo, nel presente e nel futuro.
"La manifestazione", afferma la Preside dell'Istituto comprensivo "Monsignor Arrigo" Prof.ssa Anna Geraci, "organizzata dall'Associazione Giovanart di Cerda e proposta dalla prof.ssa Fatima Teresi, è stata accolta con grande interesse da tutti i partecipanti, e conferma in pieno i dati già registrati tre anni fa, quando, in analoga occasione, personalità che hanno vissuto in diretta determinate esperienze relative al 1938 hanno testimoniato le disgrazie cui sono state vittime.
La commemorazione delle vittime della Shoah viene infatti ugualmente adempiuta il 27 gennaio di ogni anno, - continua la Preside - anche se quest'anno abbiamo concordato di anticipare l'evento per consentire ai due illustri ospiti di essere presenti, poichè impossibilitati in altra data. Ciò ha permesso loro di ricordare a tutti, con la loro preziosa testimonianza, una triste pagina della storia italiana. Questa manifestazione - conclude la Preside - ci auguriamo vivamente sia utile ad educare i nostri ragazzi al massimo rispetto nei confronti di qualsiasi persona, indipendentemente dal diverso colore della pelle e dall'appartenenza a una cultura o una religione diversa: sempre e comunque la dignità umana va rispettata".
E' stato senz'altro importante sensibilizzare non solo i ragazzi di Montemaggiore, ma anche gli alunni della scuola media di Aliminusa e Sciara, che hanno partecipato numerosi insieme ai loro genitori.
L'evento ha visto il coinvolgimento delle scolaresche partecipanti non solo nella veste di semplici spettatori, ma anche di musicisti, ballerini e recitanti: sono stati parecchi infatti gli alunni che si sono cimentanti nelle attività artistiche curate dalla scuola, i cui insegnanti hanno allestito diversi spettacoli sull'argomento.
Inutile dire che gli ebrei sono stati da sempre considerati stranieri in tutte le terre nelle quali sono giunti, subendo discriminazioni, violenze e persecuzioni razziali; in particolare, poi, nella storia recente, sono stati bersagliati quali capri espiatori della catastrofe tedesca del primo dopoguerra, e quindi vittime del più grande ed efferato sterminio di massa mai avvenuto. Il ricordo dei tragici eventi accaduti solo settant'anni fa è d'importanza fondamentale, oggi più che mai, data la massiccia e sempre più alta presenza di comunità straniere nelle nostre vite e nel nostro territorio: tale ricordo infatti non può che rafforzare la tolleranza e il rispetto verso l'altro ed annullare alla radice qualsiasi possibile pregiudizio o discriminazione.
Salvo Gullo