L’incontro del sindaco Meli con il Ministro Angelino Alfano - Ecco il resoconto
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- Rosalba Asciutto
Scopo dell'incontro del sindaco di Collesano Giovanni Battista Meli con il Ministro Angelino Alfano (nella foto) era quello di poter dialogare con la massima Autorità Istituzionale sulle problematiche legate alla corretta gestione di una azienda agricola confiscata e che il Comune di Collesano ha deciso di voler condurre direttamente. Dal racconto del primo cittadino: "Collesano, e non il Sindaco Meli, entra e viene ricevuta con onore e rispetto istituzionale, dal Ministro dell'Interno. Mille filtri, mille porte, il sistema di sicurezza è altissimo. Il palazzo é meraviglioso e capisci che non è facile varcare la soglia di luoghi dove si è scritta la storia del Paese. Credi che l'incontro possa durare solo pochi minuti, parlerai con un Ministro che ha responsabilità enormi. Veniamo accolti dal Ministro, comincia l'incontro. Dietro la porta attende il Prefetto di Roma”. L'incontro è iniziato parlando di Collesano, raccontando quello che si sta facendo e come, in particolare nella gestione di un bene confiscato alla mafia: “Il nostro Ente gestisce un bene confiscato alla criminalità mafiosa, rappresentando lo Stato e lo facciamo come nessun Comune ha mai fatto. Noi non abbiamo risorse ma non ci arrendiamo, abbiamo la responsabilità di tenere alto il nome delle Istituzioni Italiane”. Nel frattempo il Ministro lascia dietro la porta appuntamenti e Rappresentanti molto più importanti del Sindaco di un piccolo paese perché è interessato a conoscere la sua esperienza; infatti vuole sapere tutto, ascoltare, capire. L'incontro dura più di un'ora. “Il Ministro dimostra cordialità e grande interesse – continua il sindaco - è attentissimo, si congratula per il lavoro svolto e attiva immediatamente tutti i canali istituzionali, perché questa esperienza servirà a dimostrare a chi non ha fatto che si può. Il Ministro chiama il Prefetto che gestisce il Pon Sicurezza e prende in pochi secondi appuntamento. Collesano non sarà lasciata sola dallo Stato, lo Stato è orgoglioso di noi. Credo sia stata l'esperienza più bella del mio mandato, le notti Romane possono anche attendere. Noi siamo nella Capitale per rendere onore alla nostra terra e al nostro piccolo grande paese". Il sindaco ha rappresentato al Ministro che il bene confiscato viene dalla comunità collesanese considerato una vera risorsa e non, al contrario, un peso o un fastidio, come, purtroppo, avviene nelle tante occasioni di trasferimento alle pubbliche amministrazioni da parte dell’Agenzia Nazionale dei beni confiscati. Le motivazioni sono spesso collegate alla totale assenza di normative di riferimento specifiche che, a parere del sindaco, dovrebbero prevedere deroghe e linee di intervento specifiche. La gestione diretta ha già prodotto risultati apprezzabili, riferisce il primo cittadino, grazie all’ identificazione di nuova manodopera che ha coinvolto fasce di lavoratori disoccupati. Le risorse finanziarie sono state trovate grazie all'attivazione del biologico aziendale, collegato alla presenza dell'uliveto che conta ben 24 mila alberi di ulivo di diversa varietà. Obiettivo dell'Amministrazione – ha spiegato ancora Meli - è si quello di intercettare nuove risorse finanziarie in grado di dotare il bene di nuove attrezzature e macchinari idonei alla conduzione, ma ancora più importante è la volontà di voler con forza affermare la presenza e l’efficienza dello Stato che in simili circostanze non può dare all'esterno segnali di debolezza o di improvvisazione gestionale. In particolare, il Sindaco mira a riattivare il frantoio già presente nella struttura, chiudendo il ciclo produttivo grazie ad una linea di imbottigliamento, per riuscire a produrre olio biologico etichettato con certificazione di provenienza aziendale.