224° anniversario della Consacrazione della Basilica Chiesa Madre

Il 24 ottobre ricorre l’Anniversario della Dedicazione della Chiesa Matrice di Petralia Sottana. Infatti, fu solennemente consacrata dall’Arcivescovo di Messina, Mons. Francesco Paolo Perremuto, O.S.B. Cas., il 24 ottobre del 1790.

Petralia Sottana è un paese molto antico, ricco di storia, di arte, di cultura e di fede. Dal punto di vista ecclesiastico ha visto diversi cambiamenti. Agli inizi del secondo Millennio faceva parte del vescovato di Troina; poi, nel 1096 entra a far parte del vastissimo territorio dell’Arcidiocesi di Messina. Dal 1816 al 1844 appartenne alla neonata diocesi di Nicosia e, infine, dal 1844 ai nostri giorni appartiene alla diocesi di Cefalù.

La nostra Basilica, dedicata all’Assunzione al cielo della Santa Madre di Dio, col suo frontespizio imponente, domina fiera sulla valle dell’Imera, circondata dalle alte vette dei monti madoniti. Tuttavia, l’origine e il fondatore della Maggior Chiesa di Petralia si perdono nell’oblio dei secoli.  

L’edificio chiesastico è a croce latina suddiviso in tre navate con volte a botte sostenute internamente da archi a tutto sesto su sei coppie di colonne monolitiche in calcare plumbeo, di stile tuscanico, e con pareti decorate a stucchi monocromi. Al centro del transetto, su quattro grandi pilastri e quattro archi a tutto sesto, poggia la cupola ottagonale con otto finestre da cui entra la luce del sole.

In fondo alla navata centrale vi è l’Abside piatta in cui si aprono due finestroni e un rosone sotto cui è posta una grande Ancona marmorea del 1501 scolpita da Mastro Giorgio da Milano composta da nove riquadri con al centro la Madonna in Trono col Bambino in braccio.

All’interno della Basilica vi sono molte opere d’arte di particolare pregio artistico. Alcuni altari laterali ospitano tele raffiguranti episodi della vita della Beata Vergine Maria e di alcuni Santi, particolarmente venerati in paese.

La Chiesa, inoltre, è ricca di suppellettili e paramenti sacri di raffinata bellezza. Merita essere menzionato il Candelabro arabo di epoca arabo-normanna dell’XI secolo con alcune scritte a caratteri islamici.