FederAnziani chiede sospensione utilizzo farmaco occhi - AIFA: Valuteremo con attenzione
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FederAnziani, la Federazione delle Associazioni della terza età, da Cagliari, dove è in corso di svolgimento il 70esimo Congresso della Federazione dei Medici di Medicina Generale (FIMMG), chiede all’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, l’immediata sospensione dell’utilizzo del farmaco Avastin in campo oftalmologico e ai NAS di approfondire quanto segue. Lo si legge nel sito Federanziani.
Una richiesta così drastica fa seguito ai risultati delle numerose chiamate giunte al numero verde istituito poco prima dell’estate per decisione dell’advisory board che FederAnziani, con FIMMG, la Federazione dei Medici di Medicina Generale, e FederFarma, hanno costituito insieme a rappresentanti del Ministero della Salute, Consiglio Superiore di Sanità, Aifa, Agenas e diverse società scientifiche, tra cui la Società Oftalmologica Italiana (SOI), allo scopo di predisporre un questionario da somministrare ai pazienti affetti da maculopatia, per lo più anziani.
In soli 40 giorni - dice Federanziani - sono arrivate oltre 245 chiamate con il 46% di questionari completi. Sul totale dei rispondenti si è riscontrato che ben il 17.8% ha dichiarato di aver avuto reazioni avverse, tra cui gravissime emorragie per il 25%, perdita della vista per il 15% e infine reazioni avverse non gravi di cui rossore, bruciore e fastidio sino al 60% dei casi.
Di fronte a questi dati allarmanti, gravi, FederAnziani chiede a gran voce ai vertici di AIFA di convocare immediatamente una CTS straordinaria, commissione tecnico scientifica, al fine di sospendere immediatamente in via precauzionale l’uso in ogni forma, composizione e mezzo del farmaco Avastin in campo oftalmologico, di essere uditi in CTS e di inviare gli ispettori dell’Aifa e i carabinieri dei NAS in tutti gli ospedali, per controllare se le reazioni avverse, che verranno inviate in data odierna all’AIFA, erano state segnalate.
Qualora questi dati venissero confermati, FederAnziani chiede che tutti gli atti siano trasmessi all’Autorità Giudiziaria per le opportune indagini.
A sostegno interviene la FIMMG: “L’indagine mette in evidenza dati importanti e allarmanti che le istituzioni devono prendere in considerazione e approfondire rapidamente per gli eventuali provvedimenti a tutela dei cittadini”.
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AIFA: “Valuteremo con attenzione i dati FederAnziani-FIMMG su potenziali reazioni avverse bevacizumab”
L’Agenzia Italiana del Farmaco ha accolto con grande interesse il report consegnato oggi da Federanziani sui potenziali effetti avversi a seguito dell’impiego intravitreale di bevacizumab segnalati mediante numero verde dai pazienti sottoposti al trattamento.
Pur evidenziando la necessità di analizzare e validare tali dati, l’Agenzia rileva che le percentuali di reazioni avverse emerse dall’inchiesta di FederAnziani e della Federazione dei Medici di Medicina Generale (FIMMG), sia pure riferite a un numero modesto di casi, sarebbero, se confermate, in linea con quelle di altri Paesi di riferimento (quali ad esempio USA, Giappone, Germania, Inghilterra, Olanda e Canada).
Ciò conferma la preoccupazione già manifestata dall’AIFA sin dallo scorso marzo circa l’evidente fenomeno di sottosegnalazione che sembra interessare la farmacovigilanza degli impieghi off-label dei farmaci.
L’AIFA si riserva di valutare nei prossimi giorni, con la massima attenzione, i dati forniti da FederAnziani e FIMMG ed effettuare le opportune verifiche e i necessari confronti con tutte le parti coinvolte nella rete di farmacovigilanza.
L’Agenzia esprime inoltre apprezzamento per l’iniziativa di monitorare gli effetti del trattamento delle maculopatie attraverso un call center dedicato e una comunicazione diretta e capillare con i pazienti, e ribadisce l’importanza di promuovere e implementare le segnalazioni di farmacovigilanza, invitando anche i cittadini a farsi sempre più parte attiva del processo.
I dati di efficacia e di sicurezza che provengono dall’uso dei farmaci nella vita reale, condivisi nella rete di farmacovigilanza, - dice AIFA - rappresentano infatti una fonte preziosa di informazioni e possono generare conoscenze in grado di incidere sui processi regolatori e quindi sulle indicazioni per l’uso appropriato e sicuro dei medicinali.