120mo anniversario della fondazione della Cappella di Porta Palermo
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In ricordo del 120° anniversario della fondazione (1894-2014) della Cappella di Porta Palermo in Termini Imerese.
Con Maria Immacolata da Porta Palermo alla Porta Santa. Il 28 settembre 2014: Santo Rosario, Santa Messa e pellegrinaggio
Giubilare per lucrare l’indulgenza nel felice ricordo del 120° della fondazione della cappella (1), nel 400° della posa della prima pietra della chiesa e nel 50° dell’erezione della Parrocchia di S. Antonio. L’evento, sotto il patrocinio del Comune di Termini Imerese è organizzato dalla Confraternita Maria SS. Immacolata di Porta Palermo e dalla Parrocchia Sant’Antonio di Padova (Termini Imerese).
Programma
• ore 18.00 Santo Rosario
• ore 18.30 S. Messa solenne, a seguire Pellegrinaggio fino alla chiesa di Sant’Antonio per lucrare l’indulgenza
(1) Le origini - La cappella dove è custodito il simulacro della Madonna è posta a pochi metri dall’antico accesso alla città, sulla strada statale per Palermo, e da questo toponimo trae il nome, la Confraternita. Prima della realizzazione dell’edicola votiva, inserita nelle mura di cinta cittadine e rivolta ad est, verso il centro urbano, un gruppo di residenti del quartiere, in prevalenza agricoltori, con a capo Agostino Indovina e Santo Badalì, promuoveva annualmente l’allestimento di uno dei tanti apparati, a forma di cappella, che, in particolare in occasione delle celebrazioni dell’Assunta, sorgevano un po’ ovunque in città e di cui si ha ricordo fino alla metà del secolo scorso. Successivamente, sia per incentivare la partecipazione sia per garantire un maggiore impegno da parte dei collaboratori, fu costituito un apposito Comitato che curava l’organizzazione delle manifestazioni religiose e di quelle di intrattenimento: corse di sacchi, pignateddi, antinna, ecc. Con l’incremento della partecipazione popolare, il Comitato promosse, la realizzazione di una cappella in muratura, la cui costruzione fu avviata nell’ottobre del 1893 e completata fra il 1894 ed il 1895. Nei quindici anni successivi fu realizzato l’altare e definite le decorazioni. Infatti, il 5 giugno 1909 Francesco Badalì, Presidente del Comitato, affida alla ditta termitana “Felice Avella” il compito di fornire i marmi lavorati, necessari per rivestire la cappella e l’altare, per il prezzo convenuto di lire 300. L’incarico viene portato a termine al più presto e, alla fine, la ditta Avella applica uno sconto di £10.
Il culto - Nel realizzare la cappella in muratura si avvertì l’esigenza dimuna statua di adeguate proporzioni. La scelta della persona cui affidare l’incarico cadde subito su Antonio Indovina, la cui casa di abitazione sorgeva a pochi metri (immediatamente “fuori porta”) ed era noto per la sua passione di confezionare, in cartapesta, i personaggi del presepe ed altri soggetti, in particolare quelli sacri. E già nel marzo del 1894 la statua doveva essere a buon punto, visto che vengono rimborsate a Indovina le spese effettuate per l’acquisto degli “occhi di cristallo”, della colla, della tela, del gesso a colori. La coloritura fu opera del pittore Cosimo Cannata. Il fervore e l’impegno del comitato, unitamente a quelli dei tanti fedeli che partecipavano attivamente alle varie iniziative, portarono anche alla realizzazione, nel 1899, di una corona d’argento, da porre sul capo del simulacro, realizzata dall’orafo termitano Antonio Formusa, cui si aggiunse un piccolo stellario, dono dell’Arch. Agostino La Nasa. Un più grande stellario fu realizzato, successivamente, dall’orefice Gattuso.
Il culto si diffonde - L’undici giugno 1907, a seguito di richiesta avanzata dal Sacerdote Rocco Cusimano, il Cardinale Alessandro Lualdi, Arcivescovo di Palermo, concede 100 giorni di indulgenza a chi recita un’Ave Maria dinanzi alla cappella e il 31 agosto dello stesso anno si costituisce una Deputazione, formata di sole donne, con la finalità di curare i festeggiamenti del 2 luglio, la pulizia della cappella e la cura della lampada votiva, perennemente accesa ai piedi della statua. Il 2 luglio 1908, autorizzata dal Card. Lualdi, davanti la cappella viene celebrata una Santa Messa solenne. Nel novembre del 1923 viene acquistata una nuova statua in cartapesta, presso la ditta del Cav. Raffaele Caretta di Lecce, che da quel momento sostituisce il precedente simulacro, opera dell’indovina, che rimane esposto nella chiesa dell’Itria. Oggi, la statua dell’Indovina è custodita nella nicchia ricavata nella parte sinistra della cappella. Nel 1977 sono stati rifatti gli intonaci interni ed esterni e la pavimentazione della cappella e sostituiti i marmi che rivestono l’altare, tranne gli antichi pannelli decorati. Nel 2004 la cappella è stata ancora una volta, restaurata ed è stata installata una nuova cancellata, il cui disegno consente una migliore visione dell’immagine dell’Immacolata.
Giuseppe Longo
@longoredazione
Le 3 foto: Cappella Maria Immacolata da Porta Palermo