Studenti Ragioneria Jacopo del Duca - Insieme dopo 35 anni

Domenica 7 settembre 2014, trentacinque anni dopo gli esami di maturità, gli (ex) studenti della sezione B Ragioneria dell’ITC Jacopo del Duca (1974-1979) si sono dati appuntamento sul lungomare di Cefalù, per trascorre insieme una giornata di “ricordi” e GRANDI emozioni.
Raccontano: grazie a notevoli sforzi logistici e all’impiego di "sofisticati" mezzi di locomozione: treni, automobili ed all'aiuto delle nuove tecnologie: WhatsApp, si sono presentati all’appello in ordine sparso: Angela Zingales, Giacomo La Spisa (Gratteri), Maria Concetta Biondo (Cefalù), Seby Gulino (Collesano), Raimondo Quagliana (Bagheria), Marina Di Paola (Cefalù), Stefano Culotta (Cefalù), Giacomina Lanza (Lascari), Nuccia Manfrè (Cefalù), Nicola Gervasi (Isnello), Franca Glorioso (Cefalù), Antonella Cucchiara (Cefalù), Salvatore Portera (Cefalù).
Con altri compagni si sono presi contatti ed altri ancora saranno “rintracciati” per ricostruire una grande RETE.
Ecco il racconto della giornata nel proverbiale estro di Raimondo Quagliana.

GIORNATA INASPETTATA DI UNA MOSCA SETTEMBRINA
Caldo di inizio settembre 2014, che le mosche fanno ancora i loro giri pigri a succhiare goccine di destrosio scappate al cono gelato dei bambini turisti.
Ce n’è una che si svolazza in mezzo ai tavoli all’aperto del ristorante sul lungomare, mosca avventuriera in cerca di emozioni, che all’ora di pranzo scambierebbe volentieri con una tirata di confettura d’albicocca, o al limite con una cacca.
Mosca che non ricorda nella sua vita di essersi mai trovata così vicina allo spiaccicamento, guance con guance, labbra contro guance a scambiarsi dei baci, mani aperte a battere in applausi, bicchieri di vino bianco freddo a tintinnare l’uno contro l’altro in brindisi, bocche spalancate in esclamazioni di stupore, pronte voraci a inghiottirla viva.
Una festa, un incontro, questo glielo hanno riferito le compagne mosche al suo ritorno, della sezione B ragioneria di trentacinque anni prima, insieme per il tempo di un pomeriggio turbine di sorprese entusiasmi nostalgie, trentacinque anni dopo.
Mosca in cerca di emozioni, le ha trovate e pure belle grosse, intimidita cerca un riparo, infila lo spiraglio del vetro semichiuso di un’auto, si ritrova alla stazione dei treni, di nuovo in mezzo allo scompiglio dei baci assassini e dei fazzoletti che sventolano, poi l’arrivo irruento del solito ritardatario in corsa senza freno travolge tutti, vorrebbe avere con sé un ombrello per mosche, da ripararsi le lacrime che le piovono addosso, sparse sospinte dai fazzoletti. Sfugge alla tagliola degli abbracci, accolta dallo sbuffo delle
bussole, imbocca un varco verso l’aria chiusa tranquilla, il treno se la porta via.
Mosca clandestina, nata l’altro ieri a Cefalù, viaggiatrice in fuga involontaria verso Messina. Già che ci sono, pensa durante il viaggio mentre succhia un residuo di caffè, proseguo per Torino e faccio una visita al Palazzo Reale.