Mezzogiorno: Cgil, dal governo nessuna strategia

"Sul Mezzogiorno il dibattito e′ tutto politicista. Il Governo non ha una strategia ne′una proposta, non c′e′ una sola idea concreta": lo ha detto Vera La Monica, componente della segretaria nazionale della Cgil e responsabile per il Mezzogiorno, intervenendo al direttivo della Cgil siciliana. "I fatti- ha sottolineanto La Monica- stanno smentendo chi pensava che la crisi avrebbe colpito solo il Nord: il Mezzogiorno sta pagando un prezzo altissimo, il governo annuncia piani che poi non ci sono e non ci viene neppure detto quante risorse saranno disponibili nei prossimi anni". La Monica ha rilanciato da Palermo la richiesta della Cgil di un tavolo sul Mezzogiorno, "per parlare di piani- ha detto- e di programmi. Contemporaneamente- ha aggiunto- chiediamo alle autonomie locali di attivare tutte le opere pubbliche finanziate e per varie ragioni bloccate. Noi- ha specificato- abbiamo indicato 99 cantieri che possono sbloccati, dando lavoro e

contribuendo a migliorare la situazione sul fronte delle infrastrutture". La Monica ha anche parlato "dell′indubbia esistenza del problema della qualita′ delle classi dirigenti nel Mezzogiorno. Ma questo- ha specificato- non puo′ e non deve essere un alibi per il governo nazionale". "Se il governo regionale non dara′ risposta alla nostra richiesta di confronto sui gravi problemi aperti in Sicilia e sul crescente disagio sociale, dopo l′estate andremo alla mobilitazione generale, un′ipotesi su cui e′ in atto la discussione tra Cgil, Cisl e Uil ed esiste gia′ un convincimento comune". Lo ha detto Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil siciliana, aprendo il direttivo della confederazione che dirige da poco piu′ di un mese. Maggio ha sciorinato i numeri che confermano quello che ha definito "il disastro economico e occupazionale dell′Isola". Cassintegrazione ordinaria cresciuta rispetto al 2008 del 170, 71%, disoccupazione al 13,8% che diventa 40% nella fascia tra i 15 e i 34 anni, tasso di occupazione al 44,1%, cioe′ 15 punti in meno della media nazionale. Il tutto, in una Sicilia dal tessuto produttivo frammentario (il 90% dell′impresa ha da 1 a 5 addetti), una struttura produttiva che vede l′80%

dell′occupazione concentrata nel terziario e nei servizi, col lavoro nero che viaggia su percentuali medie superiori al 22%. "Al disagio dei lavoratori attivi — ha affermato Maggio- si aggiunge quello degli anziani in una regione dove l′80% delle pensioni ha meno di 1.000 euro al mese". In questo quadro la Cgil chiede al presidente della regione " lo sblocco degli ammortizzatori sociali in deroga, che riguardano migliaia di persone oggi senza copertura sociale e il confronto su come rilanciare il tessuto produttivo, a partire- ha sottolineato la segretaria della Cgil- dal buon utilizzo a questo scopo dei Fondi europei". 

"Su vertenze come quella Fiat — ha sostenuto Maggio- e su quelle analoghe che potrebbero aprirsi, ad esempio nei petrolchimici, devono valere due principi fondamentali: quello che c′e′ va mantenuto ma insieme ci vuole una scrollata a tutti i livelli per liberarsi dai vecchi schemi e realizzare progetti per il futuro". La Cgil siciliana punta anche alla contrattazione sociale sul territorio, chiamando in causa in questo caso anche gli enti locali, e rilancia l′obiettivo di dare alla Sicilia un nuovo piano regionale dei rifiuti. 

Inoltre, al dialogo aperto con Cisl e Uil siciliane "sui temi che ci stanno a cuore- ha detto la sindacalista- e sulle iniziative che vogliamo portare avanti per l′uscita dalla crisi e lo sviluppo sostenibile della nostra regione", affianca "l′impegno- ha sostenuto Maggio- per la mobilitazione sulla crisi e sul Mezzogiorno decisa dalla Cgil tutta nei confronti di un governo nazionale che continua a dimostrare di avere dimenticato il sud del paese". 

E sull′idea di Milano come sede di Euromed, la leader della Cgil siciliana e′ stata netta: "E′ un′ipotesi che va contrastata e che la dice tutta su quanto poco il governo Berlusconi sia interessato al Mezzogiorno, ma anche su quanto poco il governo regionale abbia fatto per arrivare con le carte in regola agli appuntamenti internazionali. Sono rotte che vogliamo invertire — ha sottolineato- a Roma come in Sicilia e per questo obiettivo metteremo in campo tutte le azioni necessarie".


Daniela Ciralli